Il 10 dicembre 2024 mi sono recato al monastero Santacittarama per incontrare uno dei miei maestri, il venerabile Ajahn Sucitto (noto anche come Bhikkhu Sucitto). Era in Italia per condurre un ritiro di vipassana presso il Santuario di Graglia e, al termine, aveva deciso di trascorrere circa una settimana con la comunità monastica del Santacittarama. Rivederlo in così buona forma, nonostante il passare degli anni (erano già 24 anni dal nostro ultimo incontro), è stato per me motivo di grande gioia.
Nato a Londra il 4 novembre 1949, Ajahn Sucitto si laureò in Lettere presso l’Università di Warwick nel 1971. Affascinato dalla cultura alternativa che si stava diffondendo in quegli anni, nel 1974 intraprese un viaggio spirituale in India. Nel 1975 arrivò in Thailandia, dove iniziò a praticare la meditazione presso il Wat Meung Maung, sotto la guida di Phra Alan Nyānavajīro, un monaco inglese. Gli insegnamenti di quest’ultimo si basavano sul sistema di Mahasi Sayadaw, noto anche come “satipaṭṭhāna birmano”. Sentendo di aver raggiunto una tappa importante nel suo percorso, entrò nel monastero di Phra Nyānavajīro, il Wat Kiriwong a Nakhon Sawan, dove fu ordinato bhikkhu nel marzo del 1976.
Durante un soggiorno al Wat Umong di Chiang Mai, nel dicembre dello stesso anno, il venerabile Sucitto incontrò Ajahn Sumedho, anch’egli in visita. Questo incontro si rivelò decisivo poiché, nel 1978, tornato in Inghilterra per far visita al padre ammalato, Ajahn Sucitto venne a trovarci al Vihāra buddhista di Hampstead, dove allora vivevamo, e divenne ufficialmente discepolo di Ajahn Sumedho. Da quel momento ha fatto parte del Sangha thailandese dei Monaci della Foresta ed è stato abate del monastero di Cittaviveka (Monastero di Chithurst) dal 1992 al 2014. Nel 1979, insieme a pochi altri monaci e sotto la guida di Ajahn Sumedho, fondò il monastero buddhista di Chithurst, nel West Sussex, in Inghilterra. A lui va il merito di aver avviato la redazione e la stampa – con un vecchio ciclostile – della Sangha Forest Newsletter.
Nel 1981 lo accompagnai nel Northumberland, vicino a Newcastle, per fondare un piccolo monastero ad Harnham, che in seguito sarebbe diventato Aruna Ratanagiri. A quel tempo c’era con noi anche Anagarika Philip, il quale, successivamente, si fece monaco e prese il nome di Chandapalo. Era il luglio del 1979 e fu il mio primo Vassa (il ritiro delle piogge di tre mesi) da bhikkhu. Il posto era molto spartano: non c’erano finestre, per cui pioggia e neve entravano liberamente in casa. Inoltre, non avevamo grande sostegno per quanto riguardava il cibo, ma c’era una laica molto devota, se ben ricordo di nome Virginia, che cucinava regolarmente e veniva spesso a trovarci. In effetti Ratanagiri era piuttosto isolato, situato su una collina fuori Newcastle, e in quel periodo i sostenitori che si recavano a farci visita erano pochi. La casa era un’antica abitazione di pietra, una casa colonica. Insieme ad Ajahn Sucitto e Philip iniziammo i primi lavori di muratura per installare le finestre e renderla più abitabile. In seguito, con l’aiuto di Ajahn Anando e Ajahn Viradhammo, intonacammo le pareti piene di buchi e aggiustammo le finestre. Non c’era né una cucina né un bagno separati: un’unica stanza fungeva da cucina e, in un angolo, c’era il bagno, separato da una semplice tenda.
Ricordo che, durante quel ritiro di tre mesi, ci svegliavamo alle quattro del mattino e meditavamo tutto il giorno, alternando meditazione seduta e camminata fino alle ventitré. Ajahn Sucitto, oltre a proporci lunghissimi discorsi di Dhamma, era molto concentrato sulle pratiche ascetiche e per un lungo periodo digiunò. Per vari giorni fui l’unico bhikkhu che mangiava. Inoltre, Anagarika Philip era incaricato della preparazione dei pasti e aveva ricevuto istruzioni precise da Ajahn Sucitto: mescolare tutto il cibo in un secchio prima di servirlo, un sistema che, a dire il vero, non era dei più allettanti!
Spesso ci avventuravamo fuori dal monastero, attraverso le desolate campagne circostanti, senza sandali adeguati — talvolta solo in infradito — il che rendeva piuttosto complicato attraversare campi pieni di fango. Le nostre giornate erano comunque dedicate al duro lavoro di ristrutturazione, ma eravamo pionieri pieni di entusiasmo e devozione, oltre che molto più giovani. Terminata quell’esperienza, io rientrai a Cittaviveka, il Monastero di Chithurst.
Nel 1984 Ajahn Sucitto, insieme ad Ajahn Sumedho, contribuì alla fondazione del monastero Amaravati nell’Hertfordshire. Il 26 ottobre 2014 si dimise dal ruolo di abate di Cittaviveka per dedicare più tempo ed energie all’insegnamento.
Oggi, Ajahn Sucitto è conosciuto soprattutto per la sua attività di insegnante, scrittore e autore di pubblicazioni buddhiste. Avendo raggiunto la veneranda età di 76 anni, ci si riferisce a lui affettuosamente con il titolo onorifico di Luang Por, “Venerabile Padre”.
Su sua gentile concessione, condivido con voi il suo articolo contenente l’intervista che mi fece nel 1990, poco prima dell’apertura del Santacittarama in Italia.
FOREST SANGHA Newsletter
Aprile 1990 – 2553 – Numero 12
Un Salto di Fede – Salta, amico, salta…
Ajahn Sucitto offre un contesto e una prospettiva su un’altra residenza monastica theravadin (vihara), che sta prendendo forma in Italia. Ajahn
Thanavaro tornerà nel suo paese natale per stabilirvisi, e a proposito di questo condivide alcune impressioni sulla sua vita da bhikkhu.
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